Il ratto di Persefone (Proserpina)

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Persefone mito
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Persefone, che i romani chiamavano Proserpina, era figlia di Zeus e di Demetra. Era una giovane fanciulla, semplice e obbediente alla madre che non la lasciava mai. Un giorno di primavera però, mentre era con le sue amiche, sotto la vigilanza di Demetra, correndo in una vallata, Persefone si perse e nonostante chiedesse aiuto nessuno riuscì a sentirla; improvvisamente la terra si aprì sotto i suoi piedi, e dal baratro che si formò uscì un carro tirato da quattro cavalli neri come la pece. Era il carro dell’oscuro dio del regno degli inferi, Hades, che afferrò la fanciulla, la portò sul carro e via giù nel baratro dell’abisso; nessuno poté sentire le urla e i pianti della fanciulla spaventata. Demetra cercò inutilmente sua figlia e quando si accorse che era sparita fu presa dall’ansia. Si mise subito a cercarla nei dintorni, nella vallata, nei boschi, con la disperazione nell’anima. Dopo un lungo vagare durato nove giorni e nove notti, si trovò dinanzi al palazzo del Sole che l’accolse col rispetto dovuto.

Il Sole le spiegò che per volere di Zeus, Persefone era stata rapita da Hades che l’aveva portata giù nel regno tenebroso. Afflitta per la terribile notizia e arrabbiata con Zeus che aveva disposto di sua figlia senza dirle niente, Demetra si rifiutò di tornare sull’Olimpo e abbandonò il suo aspetto di dea; assunse le sembianze di una vecchia decrepita, vestita di cenci e riprese il suo lungo cammino, sperando di consumare il suo dolore, ma il suo cuore e il suo pensiero erano sempre rivolti all’amata figlia e al suo triste destino.

Trovò il modo per risolvere il problema: con il semplice tocco delle sue mani rese la terra infruttuosa, tanto che gli uomini stavano morendo tutti.. Per salvare il genere umano fu Zeus a dover scendere a patti. Mandò Hermes (messaggero degli dei) da Hades per ottenere che Persefone tornasse a rivedere la luce del sole. Il dio del regno oscuro obbedì purché poi sua moglie potesse tornare da lui, e per aver maggior sicurezza di questo ritorno, fece mangiare alla sua sposa alcuni chicchi di melagrana, simbolo del matrimonio, poiché una eterna legge del destino stabiliva che chi avesse mangiato nella casa del marito alcuni chicchi di questo frutto presto avrebbe fatto ritorno.

Persefone tornò alla luce del sole e la madre per questo evento festeggiò ricoprendo la terra di fiori e frutta. Zeus poi, per conciliare l’amore materno con le esigenze del marito, stabilì che Persefone avrebbe vissuto sei mesi dell’anno con la madre e gli altri sei con Hades nell’oltretomba.

Questo mito nasconde un simbolo: Persefone che deve scendere ogni anno nel regno sotterraneo non è che la figura del seme, del chicco del grano, che viene seppellito sotto terra e vi rimane appunto un terzo dell’anno, fino a primavera, Persefone ritorna da sua madre e il grano germoglia alla luce del sole. Persefone veniva rappresentata come giovane e bella, col capo incoronato dall’edera e con una fiaccola in mano come sua madre.

G.S.

2 COMMENTS

    • Ciao, nel mondo greco l’immagine del gallo si riveste di un profondo significato simbolico. La lunga consuetudine dell’uomo greco antico con questo animale si manifesta maggiormente nella sfera del sacro, in cui il gallo presenta molteplici valenze simboliche. È consacrato al sole, indicatore del tempo e sorgente di vita, perché ne annuncia il sorgere: come tale non è solo nunzio del giorno, ma anche fautore della nascente luce della vita.
      Il gallo, essendo il primo animale che risvegliava con il suo canto la campagna e le città dopo il buio della notte (annuncia il giorno e segna il brusco passaggio dal sogno alla realtà),fu associato a molti Dei, tra cui Demetra e la figlia Persefone, in quanto simbolo di rinascita e fertilità.
      Il rito del passaggio dall’adolescenza alla maturità.

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